Respira profondamente: 5 tecniche di respirazione per ridurre lo stress

Il respiro è una funzione vitale del nostro corpo che, spesso, diamo per scontata. Tuttavia, imparare a controllare e migliorare la qualità del nostro respiro può avere effetti sorprendentemente positivi sulla nostra salute mentale ed emotiva. In questo articolo, esploreremo 5 tecniche di respirazione che possono aiutarti a ridurre lo stress e migliorare il tuo benessere generale.

1) Respirazione diaframmatica: rilassati con il respiro del ventre

La respirazione diaframmatica, anche conosciuta come “respiro del ventre”, è una tecnica che coinvolge l’utilizzo del diaframma, il principale muscolo respiratorio. Per praticare questa tecnica, sdraiati su un tappetino o siediti comodamente e metti una mano sul petto e l’altra sull’addome. Inspira lentamente attraverso il naso, facendo in modo che l’addome si sollevi, mentre il petto rimane fermo. Espira lentamente attraverso la bocca, contraendo leggermente l’addome. Ripeti per almeno 5-10 respiri.

2) Respirazione quadrata: ritrova l’equilibrio tra inspirazione ed espirazione

La respirazione quadrata è una tecnica che aiuta a regolare il respiro e a calmare la mente. Per praticarla, trova una posizione comoda e chiudi gli occhi. Inspira lentamente contando fino a quattro, trattieni il respiro per un conteggio di quattro e poi espira contando fino a quattro. Infine, trattieni nuovamente il respiro per un conteggio di quattro. Ripeti questo ciclo per almeno 5 minuti.

3) Respirazione alternata delle narici: riequilibra il tuo sistema nervoso

La respirazione alternata delle narici, o “Nadi Shodhana” nella tradizione yoga, è una tecnica che aiuta a riequilibrare il sistema nervoso e a ridurre lo stress. Siediti in una posizione comoda con la schiena dritta. Utilizza il pollice destro per chiudere la narice destra e inspira lentamente attraverso la narice sinistra. Poi, chiudi la narice sinistra con l’anulare e medio e rilascia il respiro attraverso la narice destra. Ora inspira attraverso la narice destra, chiudila e espira attraverso la narice sinistra. Continua ad alternare per almeno 5-10 cicli.

4) Respirazione a 4-7-8: una tecnica rapida per calmare la mente

La respirazione a 4-7-8 è una tecnica che può aiutarti a calmare rapidamente la mente e a rilassare il corpo. Siediti comodamente e chiudi gli occhi. Inspira silenziosamente attraverso il naso contando fino a quattro. Trattieni il respiro per un conteggio di sette. Espira completamente attraverso la bocca, emettendo un suono simile a un sibilo, contando fino a otto. Ripeti questo ciclo per un totale di quattro respiri completi. Con la pratica, potrai aumentare gradualmente il numero di cicli fino a otto.

5) Respirazione guidata dalla visualizzazione: viaggia con la mente per rilassarti

La respirazione guidata dalla visualizzazione combina la respirazione profonda con l’immaginazione per aiutarti a raggiungere uno stato di rilassamento profondo. Siediti o sdraiati in una posizione comoda e chiudi gli occhi. Concentrati sul tuo respiro e immagina di essere in un luogo pacifico e sereno, come una spiaggia o un bosco. Mentre inspiri, immagina l’aria fresca e pura che entra nel tuo corpo e, mentre espiri, immagina lo stress e le tensioni che si allontanano. Continua a respirare profondamente e a concentrarti sulla tua visualizzazione per almeno 5-10 minuti.

Conclusioni

Praticare queste 5 tecniche di respirazione può aiutarti a ridurre lo stress e a migliorare il tuo benessere mentale ed emotivo. Ricorda che la chiave per ottenere risultati duraturi è la costanza: cerca di integrare queste tecniche nella tua routine quotidiana e scoprirai presto i benefici che possono portare alla tua vita. Inoltre, consulta un professionista della salute per ulteriori consigli e orientamenti sulle tecniche di respirazione più adatte alle tue esigenze individuali.

Terapia Fisica Vascolare – magnetoterapia

La microcircolazione

Il sistema circolatorio del nostro corpo si dirama in una rete sempre più sottile di vasi sanguigni e quelli più piccoli formano il microcircolo di cui fanno parte i capillari.
Attraverso i capillari le cellule vengono approvvigionate di nutrienti e di ossigeno e questa rete è anche un’importante via di trasporto per smaltire le scorie derivanti dal metabolismo.
Uno dei fattori decisivi per la nostra salute è pertanto l’efficienza della microcircolazione e la magnetoterapia è di supporto per garantire questa importante funzione.
Il rallentamento e l’inefficienza della microcircolazione sono tra le cause principali dei problemi di salute.

Terapia fisica vascolare Bemer

Bemer è un acronimo di Bio Electro Magnetic Energy Regulation: Regolazione di Energia Bio Elettro Magnetica, ovvero la trasmissione di segnali tramite un campo elettromagnetico.
Il trattamento con BEMER migliora l’irrorazione sanguigna del microcircolo senza effetti collaterali, incrementando lo scambio di ossigeno tra sangue e cellule, favorendo il benessere generale e attivando i naturali processi di autoguarigione e di rigenerazione dell’organismo.
Mantenere una sana microcircolazione è un vantaggio per la prevenzione di moltissimi disturbi correlati ad una scarsa ossigenazione e ad un rallentato processo di smaltimento delle sostanze di scarto

Benefici della terapia fisica vascolare Bemer

  • supporta le difese immunitarie
  • migliora l’ossigenazione degli organi
  • favorisce l’eliminazione delle tossine e quindi stimola la detossinazione
  • contrasta i disturbi dell’umore
  • favorisce la calcificazione ossea (prevenzione all’osteoporosi)
  • efficace contro i dolori (per rilascio delle endorfine)
  • utile in presenza artrosi, malattie reumatiche, fibromialgia, nevralgia
  • aumento della vitalità e dell’energia psico-fisica
  • efficace per trattare cicatrici
  • utile per le problematiche della pelle (psoriasi etc..)
  • favorisce l’assorbimento di edemi
  • migliora l’efficienza del sistema linfatico
  • effetto anti-age
  • migliora le prestazioni dello sportivo
  • favorisce un’ottimale performance fisica e mentale

Come funziona la terapia fisica vascolare Bemer?

Sfruttando i principi della magnetoterapia e dei campi elettromagnetici pulsati (PEMFs), la terapia fisica vascolare BEMER agisce sulla stimolazione delle arteriole pre-capillari e alle venule post-capillari provocando un aumento della vasomozione.
Gli impulsi elettromagnetici a bassa intensità stimolano la micro vascolarizzazione e ne deriva un’azione antinfiammatoria e rigenerativa

Come si svolge una seduta di Magnetoterapia Bemer?

Il trattamento BEMER può essere effettuato presso lo studio e dura solo 20 minuti
La terapia fisica vascolare è totalmente indolore, ci si sdraia sul lettino e si impostano i programmi più adatti all’obiettivo da raggiungere.
La frequenza ideale è di 3 volte a settimana per un ciclo minimo di 10 sedute

Controindicazioni
: pacemaker, trapianto d’organo, persone in terapia con immunosoppressori
Avvertenze: ovviamente la magnetoterapia non va intesa come unico metodo di trattamento, bensì inserita in un percorso integrato e coadiuvante anche di eventuali terapie farmacologiche o naturali.
Una più efficiente vasomozione favorisce anche un’assimilazione migliore dei principi attivi allopatici e/o naturali, pertanto la sinergia dei vari approcci è funzionale a una tempistica più veloce nell’ottenimento del risultato desiderato.

Le 9 caratteristiche di un buon probiotico

Le 9 caratteristiche di un buon probiotico

Nell’intestino risiede il 60% del sistema immunitario ed avere un microbiota in equilibrio è fondamentale per la salute di tutto il corpo.
Questo gruppo di batteri viene considerato un vero e proprio organo (con un peso di circa 1.5 kg), il numero dei microorganismi supera di 10 volte quello delle cellule del corpo umano e conta più di 1000 specie batteriche diverse ( un numero in crescita secondo i recenti studi).
Si parla di eubiosi quando vi è un equilibrio tra le varie specie batteriche, mentre si parla di disbiosi quando i batteri patogeni prevalgono, alterando i rapporti con le altre specie batteriche.
Negli ultimi anni gli studi sul microbiota sono aumentati e hanno dimostrato le svariate implicazioni che questa popolazione di batteri svolge per il mantenimento della salute dell’uomo, evidenziando l’importanza di avere cura dell’intestino sin dai primi di vita.

Quali sono i fattori che influenzano il microbiota?

Un intestino eubiotico è indice di benessere e i fattori che possono alterare questo ecosistema sono:

  • genetica
  • parto e allattamento
  • età
  • dieta
  • stile di vita
  • indice di massa corporea
  • antibiotici
  • stress
  • carenza di fibre

Quando subentra un’alterazione del microbiota (“flora batterica”), si possono manifestare alcuni disturbi a carico del tratto gastrointestinale, come difficoltà digestive, eruttazioni, gonfiori addominali, alvo irregolare, stitichezza, diarrea, meteorismo, flatulenza, etc…. fino ad arrivare a disturbi che coinvolgono altri organi e apparati.
In questi casi è fondamentale conoscere le possibili cause con una valutazione medica e considerare di ripristinare il corretto equilibrio del microbiota attraverso l’integrazione di probiotici specifici.

Le 9 caratteristiche di un buon probiotico:

Quando si sceglie un probiotico, per essere certi della sua qualità, bisogna verificare se risponde a queste caratteristiche:

  • umano-compatibile
  • avere batteri vivi
  • conservato lontano da calore e umidità
  • resistente all’acidità dello stomaco
  • capace di aderire alle pareti intestinali
  • formare colonie permanenti
  • quantità sufficiente per ceppo batterico
  • numero di batteri garantito alla scadenza
  • esplicare un’azione probiotica utile

Quale probiotico scegliere?

Le caratteristiche sopra elencate sono fondamentali quando si decide di integrare un probiotico per ripristinare l’alterazione della flora batterica, ma quale ceppo scegliere?
A seguito di tutte le evidenze scientifiche sul ruolo del microbiota nel mantenimento della salute, negli ultimi anni sono aumentati i prodotti a base di probiotici che si trovano in commercio, però è luogo comune pensare che un integratore sia uguale all’altro e la maggior parte delle volte si sceglie in base alla marca o alla pubblicità vista in tv.
Il risultato è che spesso queste integrazioni non danno il risultato sperato, generando diffidenza nell’importanza dell’utilizzo dei probiotici e portando a trascurare lo stato di malessere intestinale che si protrae nel tempo.
In realtà ogni parte del tratto gastro intestinale è popolata da specie batteriche diverse, quindi è importante individuare dove si è sviluppata l’alterazione e intervenire in primis con quel ceppo batterico specifico e lavorando contestualmente sulle altre possibili cause (carenze enzimatiche, infiammazione, sensibilità alimentari, stress etc…), solo in questo modo si possono ottenere dei miglioramenti evidenti dei disturbi, sostenendo anche la funzionalità di tutto l’apparato gastrointestinale.

Astaxantina: l’antiossidante amico della pelle

ASTAXANTINA: l’antiossidante amico della pelle
Oggi ti voglio parlare di una molecola, l’astaxantina, che è un antiossidante potentissimo per ridurre l’effetto dannoso dei radicali liberi, contrastando i processi di invecchiamento cutaneo, con effetti fotoprotettivi, antiossidanti e antinfiammatori.

L’astaxantina è stata comparata con 7 comuni antiossidanti e il suo effetto nel contrastare i radicali liberi è 10 volte superiore a quello del beta-carotene, tra 80-550 volte più potente della vitamina E, superiore all’azione della vitamina C , dell’acido alfa-lipoico e del coenzima Q10.

L’astaxantina è un composto sicuro e la forma naturale di questa molecola è molto più biodisponibile rispetto a quella di sintesi, pertanto se si assume astaxantina sotto forma di nutraceutico è meglio accertarsi della materia prima utilizzata.

Da dove arriva l’astaxantina?
L’astaxantina è un carotenoide sintetizzato dalla micro-alga Haematococcus pluvialis e si caratterizza per un color rosso-arancio molto intenso, che è lo stesso colore che vediamo in alcuni pesci e crostacei (salmone, gamberi, astice etc…),che si cibano appunto di questa alga verde.
Pertanto con un’alimentazione varia ed equilibrata che comprende salmone (meglio selvatico), gamberi, alghe, è possibile beneficiare della naturale presenza di astaxantina.
Questa molecola è stata molto studiata, per i suoi effetti benefici su tutto l’organismo, in quanto entra nel circolo sanguigno molto rapidamente, svolgendo la sua azione antinfiammatoria ed antiossidante a livello sistemico.

Quali sono i benefici dell’astaxantina per la pelle?
L’astaxantina è un precursore della vitamina A, che è la vitamina che protegge tutti gli epiteli (respiratorio, stomaco, pelle, vescica etc…).
E’ una molecola liposolubile che viene assorbita molto velocemente a livello gastrointestinale e poi distribuita all’epidermide contrastando l’azione dei radicali liberi.
Questo carotenoide del mare stimola le cellule del derma a produrre collagene, andando a migliorare la profondità delle rughe.
L’astaxantina inoltre migliora la fotosensibilità cutanea e previene gli effetti dannosi dei raggi UV.
In uno studio pubblicato su Nutrients nel 2018, si evidenza che un’ integrazione di astaxantina nella quantità di 2 mg al giorno, migliora l’idratazione e l’elasticità della pelle, inoltre se l’integrazione di questa molecola è associata anche ad un prodotto cosmetico contenente sempre astaxantina, dopo 2 mesi si ha una riduzione della profondità media complessiva delle rughe.
Attenzione: il fumo riduce notevolmente l’assorbimento di astaxantina!

L’astaxantina è benefica anche per altro?
Questa molecola aiuta a proteggere la retina dall’insulto dei raggi ultravioletti, quindi è utile da prendere durante il periodo estivo.
Se associata agli acidi grassi polinsaturi (omega 3), aumenta i livelli di glutatione endogeno, un potente antiossidante, svolgendo un fondamentale ruolo di riduzione dei danni da stress ossidativo, che impatta su tutte le strutture del nostro organismo, non solo della pelle.
Inoltre la combinazione astaxantina e omega 3 è protettiva per il sistema cardiovascolare e per tutte le problematiche metaboliche, su base infiammatoria.
Questo prezioso carotenoide protegge la mucosa dello stomaco, lavorando sull’infiammazione cronica e ultimo, ma non meno importante, l’ astaxantina è un antiossidante in grado di attraversare la barriera ematoencefalica, svolgendo un’azione neuroprotettiva e riducendo la neuroinfiammazione.

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Bibliografia
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5946307/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24157545/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6117702/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3917265/

Oil pulling: la salute del corpo parte dalla bocca

Ti capita di svegliarti alla mattina con la bocca impastata, amara e con una patina biancastra sulla lingua?
Questi segnali indicano il tentativo dell’organismo di eliminare durante la notte le tossine in eccesso, che affiorano verso l’alto depositandosi sulla lingua.
E’ fondamentale fare l’oil pulling appena svegli, per evitare che queste tossine e batteri permanendo in bocca, attraversino i colletti dentali, causando un’intossicazione microbica a livello sistemico, si parla infatti di patologia dei foci dentali.
L’azione di detossificazione è espletata dai grassi presenti nell’olio (di cocco, di sesamo), che catturano i batteri, causa di placca e non solo.
Infatti diversi studi hanno evidenziato la correlazione tra patologie parodontali e malattie sistemiche, proprio per la stretta connessione tra cavità orale e circolo ematico.
Si è visto infatti che l’oil pulling riducendo la carica batterica orale, non innesca una risposta infiammatoria, che è la causa principale di molte patologie a carico dell’apparato cardiovascolare, respiratorio e anche disturbi metabolici.

Osservare la lingua per conoscere lo stato di salute

La pratica di osservare la lingua risale alla medicina tradizionale cinese, secondo la quale forma, colore, spessore, struttura e patina sono dei parametri importanti per conoscere lo stato di salute di una persona.
La lingua normale è di colore roseo brillante e la patina linguale è trasparente, quindi una patina spessa e biancastra indica congestione, difficoltà digestive ed intestinali, quindi oltre a pulire la lingua ogni giorno per evitare un’autointossicazione dei batteri depositati, è fondamentale indagare se ci sono difficoltà a livello di stomaco ed intestino.
Pertanto è fondamentale correggere le abitudini alimentari, idratarsi in modo adeguato e ripristinare una corretta digestione ed evacuazione.

5 passaggi per effettuare l’oil pulling in modo efficace

Ogni mattina appena svegli, prendersi 10 minuti per pulire il cavo orale, prima di fare colazione!
Un’economica abitudine giornaliera per mantenere in salute la bocca:

1) mettere in bocca un cucchiaino di olio denti (puoi usare questo prodotto)
2) passare l’olio sui denti e sulle gengive con la lingua e fare dei movimenti con la bocca simili a quando si usa il collutorio per almeno 5/10 minuti (fino ad un massimo di 20 minuti)
3) sputare l’olio denti che sarà diventato un fluido biancastro
4) risciacquare con acqua tiepida
5) passare il nettalingua

La raschiatura della lingua con il nettalingua favorisce l’eliminazione delle cellule morte, una sorta di “scrub” della lingua, per prevenire l’alitosi data ad esempio dai composti solforati.

I 7 benefici dell’oil pulling

1) pulisce in profondità il cavo orale, ma non in modo aggressivo, rispettando il microbiota
2) contrasta placca e tartaro
3) riduce l’infiammazione della bocca (gengivite, parodontite)
4) previene la retrazione e sanguinamento gengivale
5) garantisce un alito fresco
6) evita la proliferazione batterica, sia nella bocca, ma anche la diffusione a livello sistemico
7) esplica proprietà antifungine in presenza di mughetto (candida)

Il risciacquo del cavo orale con oli di semi spremuti a freddo è una pratica che risale all’antica medicina ayurvedica, che ha evidenziato nel corso dei millenni che molti disturbi migliorano a seguito dell’oil pulling effettuato con regolarità (mal di testa, stanchezza etc..)
Se si dispone di poco tempo alla mattina, è preferibile ridurre il tempo di risciacquo a 5 minuti, ma effettuare quotidianamente l’oil pulling, che darà i suoi benefici se praticato con costanza.

Prendiamoci cura del microbiota orale

Spesso per contrastare la proliferazione dei batteri in bocca, vengono utilizzati collutori molto aggressivi a base di clorexidina, che distrugge completamente il microbiota della bocca, quindi anche i batteri “buoni”, che svolgono in realtà un ruolo importante come prima forma di protezione dagli aggressori esterni, presenti ad esempio nel cibo.
La salute della bocca ha un impatto sullo stato di salute e benessere generale, quindi prendiamocene cura ogni giorno.
L’oil pulling deve essere pertanto integrato nella normale routine di igiene orale e se persistono condizioni di infiammazione e alterazioni del cavo orale, contattare sempre il medico o il dentista di fiducia per una più attenta valutazione.

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Riferimenti bibliografici:
Naseem, Mustafa et al. “Oil pulling and importance of traditional medicine in oral health maintenance.”
International journal of health sciences vol. 11,4 (2017): 65-70.