Scopri il tuo microbiota intestinale: come un test del microbiota può migliorare la tua salute

Hai mai considerato l’importanza del tuo microbiota intestinale per la tua salute complessiva? Forse sei una delle tante persone che soffrono di sintomi di disbiosi senza saperlo. Un test del microbiota intestinale può fare la differenza nel tuo benessere. Vediamo perché.

1) Comprendere il Microbiota Intestinale

Il nostro intestino ospita miliardi di batteri, noti collettivamente come microbiota intestinale. Questi microrganismi svolgono un ruolo cruciale nella nostra salute, aiutando nella digestione, rafforzando il sistema immunitario e contribuendo al nostro benessere generale.

2) Sintomi di Disbiosi: Perché dovresti preoccuparti?

La disbiosi si verifica quando c’è uno squilibrio nel microbiota intestinale. I sintomi possono variare notevolmente da persona a persona, ma possono includere gonfiore, stitichezza o diarrea, affaticamento, mal di testa, irritabilità e problemi di pelle (scopri il tuo tipo di pelle con il test gratuito – clicca qui). Se riscontri uno o più di questi sintomi, un test del microbiota intestinale potrebbe essere il passo successivo.

3) Il Test del Microbiota Intestinale: Un Approccio Personalizzato

Un test del microbiota intestinale utilizza una tecnica avanzata chiamata PCR Real Time per analizzare un campione fecale e mappare le popolazioni batteriche nell’intestino. Questo esame consente non solo di rilevare la presenza di batteri beneficiosi come Bifidobatteri e Lattobacilli, ma anche di identificare microrganismi potenzialmente dannosi come Candida (vengono testati i 5 tipi principali), Escherichia coli, Helicobacter pylori e Clostridium perfringens. Questa analisi dettagliata offre un quadro completo del tuo microbiota, permettendo così di individuare il probiotico più adatto per te, offrendo una soluzione mirata piuttosto che un approccio generico.

4) Perché fare un Test del Microbiota Intestinale?

Un test del microbiota può essere un modo efficace per affrontare una serie di problematiche legate alla salute dell’intestino. Può fornire preziose informazioni sulla tua salute intestinale, aiutandoti a fare scelte più informate sulla tua dieta e stile di vita.

Conclusioni

Presso lo studio di naturopatia Benessere secondo Natura, è disponibile un kit per effettuare il test del microbiota intestinale, oppure è possibile riceverlo direttamente a casa tramite corriere.
Lavoriamo con un laboratorio specializzato che effettua analisi dettagliate e fornisce risultati comprensibili.
Cliccando qui è possibile scaricare un fac-simile del referto del test.

Sia che tu stia cercando di migliorare la tua salute generale o che tu abbia sintomi specifici, un’analisi del tuo microbiota potrebbe essere il passo successivo verso il tuo benessere.

Le 9 caratteristiche di un buon probiotico

Le 9 caratteristiche di un buon probiotico

Nell’intestino risiede il 60% del sistema immunitario ed avere un microbiota in equilibrio è fondamentale per la salute di tutto il corpo.
Questo gruppo di batteri viene considerato un vero e proprio organo (con un peso di circa 1.5 kg), il numero dei microorganismi supera di 10 volte quello delle cellule del corpo umano e conta più di 1000 specie batteriche diverse ( un numero in crescita secondo i recenti studi).
Si parla di eubiosi quando vi è un equilibrio tra le varie specie batteriche, mentre si parla di disbiosi quando i batteri patogeni prevalgono, alterando i rapporti con le altre specie batteriche.
Negli ultimi anni gli studi sul microbiota sono aumentati e hanno dimostrato le svariate implicazioni che questa popolazione di batteri svolge per il mantenimento della salute dell’uomo, evidenziando l’importanza di avere cura dell’intestino sin dai primi di vita.

Quali sono i fattori che influenzano il microbiota?

Un intestino eubiotico è indice di benessere e i fattori che possono alterare questo ecosistema sono:

  • genetica
  • parto e allattamento
  • età
  • dieta
  • stile di vita
  • indice di massa corporea
  • antibiotici
  • stress
  • carenza di fibre

Quando subentra un’alterazione del microbiota (“flora batterica”), si possono manifestare alcuni disturbi a carico del tratto gastrointestinale, come difficoltà digestive, eruttazioni, gonfiori addominali, alvo irregolare, stitichezza, diarrea, meteorismo, flatulenza, etc…. fino ad arrivare a disturbi che coinvolgono altri organi e apparati.
In questi casi è fondamentale conoscere le possibili cause con una valutazione medica e considerare di ripristinare il corretto equilibrio del microbiota attraverso l’integrazione di probiotici specifici.

Le 9 caratteristiche di un buon probiotico:

Quando si sceglie un probiotico, per essere certi della sua qualità, bisogna verificare se risponde a queste caratteristiche:

  • umano-compatibile
  • avere batteri vivi
  • conservato lontano da calore e umidità
  • resistente all’acidità dello stomaco
  • capace di aderire alle pareti intestinali
  • formare colonie permanenti
  • quantità sufficiente per ceppo batterico
  • numero di batteri garantito alla scadenza
  • esplicare un’azione probiotica utile

Quale probiotico scegliere?

Le caratteristiche sopra elencate sono fondamentali quando si decide di integrare un probiotico per ripristinare l’alterazione della flora batterica, ma quale ceppo scegliere?
A seguito di tutte le evidenze scientifiche sul ruolo del microbiota nel mantenimento della salute, negli ultimi anni sono aumentati i prodotti a base di probiotici che si trovano in commercio, però è luogo comune pensare che un integratore sia uguale all’altro e la maggior parte delle volte si sceglie in base alla marca o alla pubblicità vista in tv.
Il risultato è che spesso queste integrazioni non danno il risultato sperato, generando diffidenza nell’importanza dell’utilizzo dei probiotici e portando a trascurare lo stato di malessere intestinale che si protrae nel tempo.
In realtà ogni parte del tratto gastro intestinale è popolata da specie batteriche diverse, quindi è importante individuare dove si è sviluppata l’alterazione e intervenire in primis con quel ceppo batterico specifico e lavorando contestualmente sulle altre possibili cause (carenze enzimatiche, infiammazione, sensibilità alimentari, stress etc…), solo in questo modo si possono ottenere dei miglioramenti evidenti dei disturbi, sostenendo anche la funzionalità di tutto l’apparato gastrointestinale.

Oil pulling: la salute del corpo parte dalla bocca

Ti capita di svegliarti alla mattina con la bocca impastata, amara e con una patina biancastra sulla lingua?
Questi segnali indicano il tentativo dell’organismo di eliminare durante la notte le tossine in eccesso, che affiorano verso l’alto depositandosi sulla lingua.
E’ fondamentale fare l’oil pulling appena svegli, per evitare che queste tossine e batteri permanendo in bocca, attraversino i colletti dentali, causando un’intossicazione microbica a livello sistemico, si parla infatti di patologia dei foci dentali.
L’azione di detossificazione è espletata dai grassi presenti nell’olio (di cocco, di sesamo), che catturano i batteri, causa di placca e non solo.
Infatti diversi studi hanno evidenziato la correlazione tra patologie parodontali e malattie sistemiche, proprio per la stretta connessione tra cavità orale e circolo ematico.
Si è visto infatti che l’oil pulling riducendo la carica batterica orale, non innesca una risposta infiammatoria, che è la causa principale di molte patologie a carico dell’apparato cardiovascolare, respiratorio e anche disturbi metabolici.

Osservare la lingua per conoscere lo stato di salute

La pratica di osservare la lingua risale alla medicina tradizionale cinese, secondo la quale forma, colore, spessore, struttura e patina sono dei parametri importanti per conoscere lo stato di salute di una persona.
La lingua normale è di colore roseo brillante e la patina linguale è trasparente, quindi una patina spessa e biancastra indica congestione, difficoltà digestive ed intestinali, quindi oltre a pulire la lingua ogni giorno per evitare un’autointossicazione dei batteri depositati, è fondamentale indagare se ci sono difficoltà a livello di stomaco ed intestino.
Pertanto è fondamentale correggere le abitudini alimentari, idratarsi in modo adeguato e ripristinare una corretta digestione ed evacuazione.

5 passaggi per effettuare l’oil pulling in modo efficace

Ogni mattina appena svegli, prendersi 10 minuti per pulire il cavo orale, prima di fare colazione!
Un’economica abitudine giornaliera per mantenere in salute la bocca:

1) mettere in bocca un cucchiaino di olio denti (puoi usare questo prodotto)
2) passare l’olio sui denti e sulle gengive con la lingua e fare dei movimenti con la bocca simili a quando si usa il collutorio per almeno 5/10 minuti (fino ad un massimo di 20 minuti)
3) sputare l’olio denti che sarà diventato un fluido biancastro
4) risciacquare con acqua tiepida
5) passare il nettalingua

La raschiatura della lingua con il nettalingua favorisce l’eliminazione delle cellule morte, una sorta di “scrub” della lingua, per prevenire l’alitosi data ad esempio dai composti solforati.

I 7 benefici dell’oil pulling

1) pulisce in profondità il cavo orale, ma non in modo aggressivo, rispettando il microbiota
2) contrasta placca e tartaro
3) riduce l’infiammazione della bocca (gengivite, parodontite)
4) previene la retrazione e sanguinamento gengivale
5) garantisce un alito fresco
6) evita la proliferazione batterica, sia nella bocca, ma anche la diffusione a livello sistemico
7) esplica proprietà antifungine in presenza di mughetto (candida)

Il risciacquo del cavo orale con oli di semi spremuti a freddo è una pratica che risale all’antica medicina ayurvedica, che ha evidenziato nel corso dei millenni che molti disturbi migliorano a seguito dell’oil pulling effettuato con regolarità (mal di testa, stanchezza etc..)
Se si dispone di poco tempo alla mattina, è preferibile ridurre il tempo di risciacquo a 5 minuti, ma effettuare quotidianamente l’oil pulling, che darà i suoi benefici se praticato con costanza.

Prendiamoci cura del microbiota orale

Spesso per contrastare la proliferazione dei batteri in bocca, vengono utilizzati collutori molto aggressivi a base di clorexidina, che distrugge completamente il microbiota della bocca, quindi anche i batteri “buoni”, che svolgono in realtà un ruolo importante come prima forma di protezione dagli aggressori esterni, presenti ad esempio nel cibo.
La salute della bocca ha un impatto sullo stato di salute e benessere generale, quindi prendiamocene cura ogni giorno.
L’oil pulling deve essere pertanto integrato nella normale routine di igiene orale e se persistono condizioni di infiammazione e alterazioni del cavo orale, contattare sempre il medico o il dentista di fiducia per una più attenta valutazione.

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Riferimenti bibliografici:
Naseem, Mustafa et al. “Oil pulling and importance of traditional medicine in oral health maintenance.”
International journal of health sciences vol. 11,4 (2017): 65-70.